Conosciamo meglio i protagonisti della XXIV edizione del Premio Internazionale Fair Play – Menarini.
Louis van Gaal (nato l’8 agosto 1851 ad Amsterdam), è uno degli allenatori più eccentrici che abbiano mai calcato i palcoscenici calcistici internazionali. Con alle spalle una buona carriera da difensore, soprattutto con la maglia dello Sparta Rotterdam, ha dato il meglio di sé nel percorso da allenatore vincendo sette campionati, quattro Coppe e altrettante Supercoppe nazionali, una Coppa UEFA, una Champions League, due Supercoppe Europee e una Coppa Intercontinentale. Nel corso della sua carriera ha sempre preferito affidarsi ai giovani, più facili da plasmare secondo la sua idea di calcio. A lui non poteva che spettare il XXIV Premio Fair Play – Menarini nella categoria “Una vita per lo sport”.
Tra le esperienze calcistiche da allenatore, impossibile non evidenziare quella all’Ajax dove lancia i vari Davids, Van der Sar, De Boer, Overmars, Kluivert e Seedorf. Ottime anche le sue prime stagioni al Barcellona, con Mourinho assistente, mentre resta invece una parentesi negativa il suo terzo anno tra le fila del club catalano, al termine del quale non viene riconfermato. Pessima è stata anche l’esperienza con la nazionale olandese, mentre tra i suoi più importanti successi sono da annoverare quelli in patria con l’Az, che sotto la sua guida, vince lo scudetto 2008-2009. È invece un’esperienza tra alti e bassi quella sulla panchina del Bayern Monaco che lo ha visto conquistare, nel corso della prima stagione, un titolo nazionale, una Coppa di Germania e una finale di Champions League persa control’Inter, ed è terminata con l’esonero giunto alla fine dell’anno successivo.
Nel 2012 torna sulla panchina dell’Olanda, si qualifica al Mondiale e arriva al bronzo, Stagioni pessime, invece, quelle con il Manchester United, dove riesce però a vincere la Fa Cup diventando uno dei due soli allenatori, insieme a José Mourinho, ad aver conquistato quattro coppe nazionali in altrettanti paesi. L’11 marzo 2019 annuncia il suo ritiro dal mondo del calcio per stare più vicino alla famiglia.
Quando si ama il calcio e si ha la fortuna di avere un gran talento, da giocatori o da allenatori, non si può fare altro che assecondare tale passione e seguirla fino a quando l’età o altre vicende personali prendono il sopravvento. Quella di Van Gaal è stata una vita molto piena, ben retribuita, ma pur sempre complicata. Chiaramente, le persone che vivono di calcio hanno una vita privata che, proprio per la natura del loro lavoro, sono costrette, talvolta, a mettere in secondo piano. Ecco perché Louis Van Gaal ha deciso di annunciare il proprio addio al calcio come allenatore: anche sua moglie ha diritto di passare un po’di tempo con lui.
Personaggio fuori dal comune, estroverso e sincero anche oltre il limite, ha spesso peccato spesso di superbia come quella volta che disse ad un giornalista: “Questa è una domanda stupida”, durante una delle sue prime interviste inglesi. Ma ciò che lo ha reso celebre ed apprezzato in tutto il mondo è stata la sua visione di gioco: l’idea che il risultato vada sempre ottenuto con il lavoro collettivo. Perché ognuno deve conoscere il proprio ruolo in campo ed aiutare.