ANCHE HANSI MÜLLER COME “MODELLO PER I GIOVANI”: A LUI IL PREMIO SPECIALE DEDICATO A PAOLO ROSSI

MUELLER Hansi

Conosciamo meglio i protagonisti della XXV edizione del Premio Internazionale Fair Play – Menarini.

Hans-Peter “Hansi” Müller (nato il 27 luglio 1957 a Stoccarda), è un ex calciatore tedesco, da tutti conosciuto, come l’elegante regista che giocava al centro del campo. Noto per i suoi passaggi intelligenti e l’eccellente sinistro,  ha sempre dimostrato una presenza carismatica facendo sfoggio della propria leadership in campo. Fra meriti agonistici, cariche dirigenziali e incarichi di consulenza motivazionale, il calcio è sempre stato il filo conduttore della sua vita tanto da diventare ambasciatore ufficiale della città di Stoccarda per la Coppa del Mondo FIFA 2006 e ambasciatore di Innsbruck a UEFA Euro 2008. Ecco, dunque, che ad Hansi Muller va il Premio Fair Play – Menarini nella categoria “Modello per i giovani”, da quest’anno dedicata alla memoria di Paolo Rossi.

Figlio di genitori di origini transilvane, deportati dalla Romania dopo la Seconda Guerra Mondiale, Hansi Müller comincia la sua carriera da professionista nel 1977 con la maglia dello Stoccarda: qui rimane per cinque anni, segnando 65 reti in 168 incontri. Proprio quest’ottima esperienza in patria lo porta all’attenzione dell’Inter che lo acquista nel 1982. Malgrado un debutto sfavillante nel campionato italiano, che lo vede segnare subito un gol su calcio di punizione contro il Verona, la sua permanenza a Milano viene resa difficile dal negativo rapporto con Evaristo Beccalossi, il fantasista della squadra. A tal proposito, si cita una frase proprio di Beccalossi: È meglio giocare con una sedia che con Hansi Müller, perché con la sedia quando gli tiri la palla addosso ti torna indietro”. Nel 1984, dopo 13 reti in 68 presenze, Müller lascia il club nerazzurro per passare al Como, squadra con cui, nella stagione 1984-85, centra la salvezza in serie A.

Lasciata l’Italia, Müller passa al club austriaco dello SSW Innsbruck dove rimane un solo anno per poi trasferirsi allo Swaroski Tirol: qui vince gli unici trofei della sua carriera di club, conquistando due titoli nazionali nel 1989 e nel 1990, e una Coppa d’Austria nel 1989. La sua carriera agonistica si chiude nel 1990 dopo aver vinto il secondo campionato austriaco consecutivo.

A livello di nazionale, Müller esordisce con la Germania Ovest nel 1978 e, due anni dopo, entra a far parte della squadra laureatasi campione d’Europa nel 1980. Convocato anche per il campionato del mondo del 1982 in Spagna, il tedesco scende in campo nella finale che vide la Germania arrendersi all’Italia. Un’esperienza che apre la strada al suo ultimo anno in nazionale, dalla quale si ritira con un bottino di 5 reti in 42 incontri. Nel 1981 rientra tra i convocati della Selezione Europea per un’amichevole contro l’Italia, disputata a Roma il 25 febbraio: un match organizzato per raccogliere fondi a favore delle vittime del terremoto in Irpinia. Müller gioca per tutti i 90 minuti dell’incontro, vinto dalla sua squadra per 3-0.

Dopo il ritiro dal calcio giocato nel 1990, e alcune tristi vicissitudini familiari, tra cui la perdita, nel 2005, della moglie Claudia per una malattia, Müller torna a Stoccarda, entrando a far parte dell’organigramma societario della squadra locale. Nel 2014 viene eletto come consigliere comunale per la CDU nella circoscrizione del suo paese natale, Kreb. Oggi, oltre a svolgere ruoli di pubbliche relazioni nello Stoccarda, Müller è un apprezzato consulente motivazionale e psicologico, ideatore di un ciclo di incontri multilingue chiamato “La via del successo”.