Conosciamo meglio i protagonisti della XXIV edizione del Premio Internazionale Fair Play – Menarini.
Andrea Stella (nato nel 1976 a Sandrigo) è un velista italiano, fondatore della Onlus “Lo spirito di Stella”. Vittima di una sparatoria avvenuta nel corso di una rapina e affetto da paraplegia agli arti inferiori, conduce autonomamente un catamarano a vela con il quale porta avanti attività e campagne di sensibilizzazione. Il progetto “WoW-Wheels on Waves”, realizzato dall’associazione, permette a oltre 5mila persone con disabilità di vivere una giornata in carrozzina a bordo di un catamarano di 18 metri. Un progetto che gli ha già consentito di attraversare per tre volte l’Oceano Atlantico. Quest’anno la sua determinazione e la sua positività lo hanno portato a ricevere il riconoscimento “Lo sport oltre lo sport”.
Laureatosi in Giurisprudenza all’Università di Trento il 19 luglio 2000, Stella parte per un viaggio premio negli States: qui si ferma a Fort Lauderdale, una suggestiva città della Florida dove inizia a frequentare una scuola d’inglese in vista dell’esperienza lavorativa che lo attende al suo ritorno in Italia. Ma il destino ha altri piani in serbo per Andrea: alle 22 di una sera d’agosto, nella via principale di Fort Lauderdale, piena di ristoranti, locali e gente che festeggia, si dirige verso l’auto per tornare a casa e si trova di fronte quattro uomini in passamontagna che lo rapinano e gli sparano. Stella cade a terra. Arrivano i soccorsi che lo trasportano in ospedale, ma la situazione risulta subito drammatica perché le due pallottole incassate hanno colpito fegato, polmone e colonna vertebrale. Lotta contro la morte e si sveglia dopo trentacinque giorni di coma indotto.
Al suo risveglio, scopre di non poter più camminare e capisce subito che ad attenderlo, c’è un lungo periodo di sofferenza e frustrazione: il rientro in Italia, il ricovero in Unità spinale, quattro mesi di riabilitazione per imparare ad utilizzare l’ausilio che lo accompagnerà per il resto della sua vita, la carrozzina.
Il suo è un nuovo inizio: certo non facile ma necessario. L’idea di farla finita è, per lungo tempo, il primo pensiero al risveglio e l’ultimo prima di coricarsi. Ma intanto i mesi passano: suo padre lo sprona, cerca di tener vivo il suo spirito, prima del fisico, e lo spinge a tornare in barca a vela, la più grande passione di Andrea. Proprio questa idea riaccende in lui la voglia di fare ed un pizzico di nostalgia, i ricordi di una vita che non sente più sua. “Se torno in barca a vela, devo potermi muovere sulle ruote come facevo prima con le mie gambe- pensa Andrea,- esisterà pure una barca che me lo permetta!” Queste barche esistono e sono piccole imbarcazioni a misura di disabile, ma nessuna è abbastanza grande abbastanza da permettere viaggi in mare aperto. ‘Il catamarano è il mezzo giusto‘, gli dicono in Inghilterra: non si inclina e non sbanda come la barca tradizionale.
Andrea trova dunque un cantiere italiano, e inizia la costruzione dell’imbarcazione. Dove passa lui, camminano meglio tutti. E la barca è pure più bella di molte altre. In diciotto mesi di “gestazione” vede nascere e crescere un mezzo meraviglioso che gli permetterà di fare quello che faceva prima. In questo periodo Stella inizia anche a combattere con gli spostamenti quotidiani, un tempo scontati, e con le barriere architettoniche che incontra lungo il percorso. E così nasce “Lo spirito di Stella”, che è il nome della sua barca, ma anche dell’Associazione Onlus che fonda nel 2003.