AL GRANDE TENNISTA STEFAN EDBERG IL PREMIO “CARRIERA NEL FAIR PLAY”

EDBERG Stefan

Conosciamo meglio i protagonisti della XXV edizione del Premio Internazionale Fair Play – Menarini.

Stefan Edberg (nato il 19 gennaio 1966 a Vastervik), è un allenatore di tennis ed ex tennista svedese dalla fulgida carriera: nel corso del suo percorso agonistico, ha vinto sei tornei del Grande Slam, un ATP Finals ed è stato numero 1 al mondo. Sempre rispettato e ben voluto da colleghi e giornalisti, la sua correttezza in campo lo ha portato a conquistare, per ben cinque anni, lo Sportsmanship Award messo in palio dall’ATP, un premio per la sportività che, dal 1996, porta proprio il nome di Edberg. Unico giocatore dell’era Open, insieme a John McEnroe, ad occupare il 1° posto del ranking sia in singolare che in doppio, ancora oggi è l’unico giocatore della storia ad aver ottenuto il traguardo giovanile del Grande Slam. A lui non può, dunque, che spettare il riconoscimento “Carriera nel fair play”.

Grande talento tennistico fin dai tempi delle giovanili U18, Edberg passa al professionismo nel 1983: sulle sue spalle grava la pesante eredità di un illustre conterraneo come Björn Borg e il confronto con un altro giovane svedese, Mats Wilander, già vincitore di Slam. Ma il successo è appena dietro l’angolo: a soli 17 anni  Edberg conquista il Grande Slam Juniores e, nel 1984, vince le Olimpiadi di Los Angeles quando il tennis non è ancora uno sport ufficiale, ma solo un torneo dimostrativo. Conferma di meritare una medaglia quattro anni dopo, ai Giochi di Seoul, ottenendo il bronzo sia nel singolo che nel doppio, ed entrando a far parte di quella squadra svedese, ancora oggi ricordata per aver vinto quattro Coppe Davis. Proprio di quest’ultima competizione, Edberg arriva a disputare ben sette finali, la più recente delle quali coincide, nel 1996, con l’ultimo atto della sua carriera professionistica.

Tra gli avversari di alto livello con cui si è misurato nel corso della sua carriera di vertice, figurano Boris Becker, contro il quale ha disputato tre finali consecutive a Wimbledon, e lo statunitense Jim Courier, con il quale si è alternato al 1° posto del ranking tra il 1992 e il 1993. Ma il biennio della sua consacrazione è, senza dubbio, quello a cavallo tra il 1990 e il 1991: in quegli anni, un Edberg fisicamente e tecnicamente al top, esprime il suo migliore tennis tanto da essere eletto miglior sportivo svedese dell’anno dal quotidiano svedese Svenska Dagbladet. L’anno dell’addio al tennis professionistico diventa, per Edberg, una passerella di riconoscimento e standing ovation; mentre a livello sportivo, si ricordano soprattutto l’ultima sfida persa contro Becker nella finale del Queen’s e la Coppa Davis sfumata nell’ultimo match contro la Francia. 

Con uno stile di gioco capace di coniugare tecnica ed eleganze, Edberg fece del rovescio il suo marchio di fabbrica. Ma, è la sua volée bassa a rimanere nella storia: un colpo insuperato sia come efficienza che come bellezza del gesto tanto da diventare il logo ufficiale dell’Australian Open dal 1995 al 2016. La sua luminosa carriera è anche contraddistinta da un’irreprensibile condotta all’insegna del fair play e della signorilità: mai un’imprecazione fuori posto, mai una protesta veemente, mai un gesto irriguardoso. L’unica valvola di sfogo per la sua emotività era il pugno con cui solcava l’aria in segno di esultanza e di auto-incitamento. Proprio per questa sua personalità mite, Edberg viene per lungo tempo considerato uno scarso combattente, ma lo svedese smentisce, a più riprese, quest’etichetta vincendo incontri apparentemente compromessi o trionfando al termine di maratone fisiche e nervose.

È il 27 dicembre 2013 quando Roger Federer annuncia la collaborazione con Stefan Edberg: un sodalizio sportivo che durerà fino a dicembre 2015 e che vedrà Edberg far parte, per dieci settimane, del team di Federer all’Asutralian Open 2014. Sposato dal 1992 con la modella svedese Annette Olsen, Edberg è padre di due figli. Rientrato in Svezia da Londra qualche anno dopo il suo ritiro dal tennis, l’ex campione conduce oggi una vita tranquilla: è proprietario di una tenuta nella foresta svedese e vende legname all’industria della carta, oltre a possedere insieme ad altri soci, la società di management CASE, di cui è il direttore. Concede rarissime esibizioni, prevalentemente in nord Europa e, dal 2010, ricopre il ruolo di “Director of Tennis and Advisor” per la Cascade Resort Tennis Academy di Lagos, in Portogallo.